Il givane Piero Pecchi |
Pecchi Piero, classe 1916 viveva in Via Strambio con la moglie Ginetta e la figlia Franca, in un'abitazione sulla destra, di fronte al negozio da salumiere "ad Luison".
Piero Pecchi e sua moglie Ginetta |
Aveva adibito la stanza al pianterreno a bottega: sarto e barbiere, come usava una volta.
Il pavimento di tavelle, due finestre senza tende e il mobilio utile per svolgere il suo lavoro.
Ricordo una grossa poltrona girevole, dove mio nonno si sedeva e il suo carissimo amico Pechi (in dialetto con una "c" sola) lo radeva. C'era una specchiera sulla parete, un mobile sul quale vi erano "i ferri del mestiere"e in una angolo la sedia-cavallino, che per i clienti più piccoli che andavano per sfoltire la chioma.
C'era poi un grosso tavolo, sul quale c'erano stesi sempre dei ritagli di stoffa, abiti semi-imbastiti e cartamodelli; appoggiati in modo ordinato le grosse forbici tipiche del sarto, il punta spilli, e il centimetro. Su una grande stufa fatta di sasso, c'era sempre appoggiato il ferro da stiro, che restava caldo e quindi pronto per poter stirare i capi confezionati.
In una gabbia, un allegro canarino cinguettava tutto il giorno e teneva compagnia agli amici e clienti che quotidianamente passavano alla bottega di Pechi.
Al lunedì, giorno di chiusura per i barbieri e parrucchieri, era facile trovare Pechi "a la Rusa Granda, in sal punt ad la segheria": infatti il suo hobby era la pesca, che praticava nella bella stagione nei fossi di Belgioioso o sulle rive del fiume Po.
I PESCI CHE PESCAVA LI SCAMBIAVA CON LA VERDURA DELL'ORTO DI AMICI PERCHE' L'AMICO "PECHI "DI ORTI NON NE POSSEDEVA
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