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martedì 29 aprile 2014

Foto di classe inizio anni '60 (dai ricordi di Mimmo Vigoni)


Come vi ho scritto una decina di giorni fa, Luigi Rabussini mi ha spedite alcune foto che si era fatto dare da Mimmo Vigoni. Oltre a quella dei giovani calciatori, che ho già pubblicato, ne abbiamo anche una di classe che dovrebbe risalire all'inizio degli anni'60.
Adesso tocca a voi riconoscere i protagonisti immortalati in questo scatto!

giovedì 24 aprile 2014

L'autoscontro della famiglia Contardi: inserire il gettone che si parte!


Ho avuto il piacere, in questi giorni, di fare una bella chiacchierata con la signora Rosa Wanda Degli Innocenti.
Il nome, per la maggior parte dei belgioiosini, non dirà nulla. Vediamo allora di dare un aiutino...
Se vi dico famiglia Contardi, giostre e  autopista vi viene in mente qualcosa?


Ebbene si, seguaci di Belgioioso Racconta, sto per svelarvi la "vera" storia di una famiglia che ha fatto divertire e sognare intere generazioni ragazzi e ragazze del nostro paese.

Dopo avermi accolta sulla sua carovana (guai a chiamarla roulotte) la signora Wanda ha iniziato a raccontarmi un po' di aneddoti della sua avventurosa vita.
Fiera di primavera anni "30
"La famiglia Contardi è originaria di Casorate Primo dove i tre fratelli, capostipiti della dinastia, avevano una bottega  artigianale, e si dedicavano alla costruzione di pentole in stagno e rame.  Uno di questi fratelli si chiamava Andrea ( Wanda lo chiama amorevolmente Nonno Andrea) e all'inizio del secolo scorso sposò una bella ragazza capitata in paese con il circo.
Il giovane fu subito chiaro con la famiglia della sposa e disse che non era sua intenzione proseguire nel campo dell'arte circense, ma che preferiva investire qualche soldo comprando una giostra."
Iniziò così l'avventura della nostra famiglia di giostrai che da quasi centoventi anni, e da ben cinque generazioni, svolge questa professione.
Pietro Contardi, figlio di "Nonno Andrea" è suocero della signora Wanda. Fu lui, nel 1911, ad approdare a Belgioioso con la sua giostra dei cavallini in legnoErano gli anni antecedenti la prima guerra mondiale e permettersi un giro in giostra era "roba da ricchi".
Ma veniamo ad una storia più recente, che molti di voi sicuramente ricordano.
Per arrivarci Wanda comincia a raccontarmi del suo matrimonio:
"Anch'io ero figlia di giostrai: la mia famiglia aveva l'attrazione delle montagne russe e io ero la ragazza del tiro a segno. Ogni anno, quando venivamo a Belgioioso, mettavamo la giostra davanti alla banca (ex Credito Commerciale) e la nostra carovana era posteggiata davanti al maniscalco (Paloli). A Belgioioso c'erano diverse donne che si guadagnavano da vivere facendo le lavandaie e si offrivano sempre di lavare i vestiti dei nostri otto operai gratuitamente. Inoltre il podestà di allora, a volte, non ci faceva pagare la tassa di stazionamento, considerato il fatto che eravamo una famiglia molto numerosa e le bocche da sfamare erano tante. In tutto eravamo dieci figli, nati ognuno in una "piazza" diversa, a seconda di dove ci si trovava con la giostra."
Amici belgioiosini in fiera. Alle loro spalle l'autopista "Contardi"
La signora Wanda conobbe suo marito Eleuterio durante una fiera a Codogno e lo sposò nel 1946. Dall'unione nacquero tre figli: Willer, Daniele e Doaddy, che ancora oggi aiutano i loro discendenti nella gestione dell'attività.
Wanda è un libro aperta e sciorina una tal quantità di nomi da farmi restare basita per la precisione dei particolari che lega questa famiglia a Belgioioso.
Mi racconta della fiera di fronte al castello e della successiva dislocazione in Piazza della Libertà. 
Ricorda Alfredo e Luigi Parigi, loro operai, che aiutavano il marito nel montare e smontare la prima autopista. Si ricorda molto bene del circo di "Viola e Vapian", che stazionava nel nostro paese per qualche settimana nel periodo estivo, fino ad arrivare a "personaggi" più recenti: la signorina Adele Chinosi, che aiutava i suoi figli nei compiti, la signora Amalia, che gestiva un bar in Via XX Settembre, "al Giulio" salumiere, la Pina e la Rita Manidi, la Bigina, che abitava nel cortile dell'oratorio, "Berto al barbè", il Natale dell'edicola e il sindaco Zanaboni.
Ovviamente ha nel cuore il signor Erici, "piazzista" storico di Belgioioso, don Gaudenzio che andava a benedire la carovana, Stefano Raffaele, "vicino di casa" quando la fiera era in Piazza della Libertà, e Peppino il vigile.
Credo che la famiglia Contardi, presente nel nostro paese da 103 anni tanto alla sagra di settembre quanto alla fiera primaverile, sia nel cuore di tutti i belgioiosini. Con le loro giostre hanno fatto divertire molti ragazzi e ragazze e continuano a farlo ancora oggi, grazie ad una stupenda tradizione di famiglia che ci auguriamo non finisca mai.


venerdì 18 aprile 2014

Quattro giovani calciatori

L'ultima volta che ho incontrato Luigi Rabussini era in piazza a chiacchierare con Mimmo Vigoni. Il discorso è caduto sulle vecchie foto e sulla seconda giovinezza che queste stanno ritrovando grazie a Internet e ai social network. Il momento mi sembrava propizio per accalappiare altri contributori per far crescere l'archivio di Belgioioso Racconta, e infatti così è stato.
Lunedì ho trovato una gradita mail di Luigi che, mantenendo la promessa, mi aveva inviato alcune immagini recuperate da Mimmo.
Ne pubblico una già oggi, uno scatto che risale al 1962 e che mostra la grinta di quattro giovani calciatori sul campetto dell'oratorio.

“I protagonisti, da sinistra verso destra, sono Mimmo Vigoni, Dino Pignagnoli, Pinuccio Rovida e Peo Bottoni”: mi ha spiegato Luigi nella mail. Chissà se la maglia a righe indossata dai primi tre è quella del Milan o dell'Inter. Sapete com'è...da quel punto di vista le foto d'epoca sono sempre un po' ambigue...

martedì 15 aprile 2014

La Cà dal fum

A Belgioioso c'è un edificio che, nonostante nel corso degli anni abbia cambiato destinazione d'uso parecchie volte, è conosciuto da sempre con il nome "Cà dal fum".
Circa a metà di Via XX Settembre, sulla destra andando verso Corteolona, vi è uno stabile semplice che si affaccia direttamente sulla strada: una porta e un paio di finestre al piano superiore compongono la struttura della facciata.

Questo storico edificio fu acquistato nel 1922 da un' insegnante , la signora Carolina Pezzini , e diventò di proprietà del Comune grazie ad un lascito della stessa.
Il podestà di allora lo trasformò così nella sede del Partito fascista locale.

Vennero anche fatti dei lavori interni e si ricavò, da un rustico che si trovava nel cortiletto retrostante, un'ampia sala, che fu dotata di una cupola in vetro sul soffitto per l'illuminazione e l'areazione.
Dopo la caduta del fascismo, i locali vennero occupati dal Partito Comunista e Socialista, che ne fecero la loro sede. In quegli anni la stanza al pianterreno divenne una sala da ballo frequentata da molti ragazzi. Il fumo delle loro sigarette saturava l'ambiente rendendolo quasi impraticabile. Da lì il nome Cà dal fum.
Negli anni '70 e '80, fu poi sede della biblioteca comunale e successivamente lo stabile fu venduto ed acquistato da privati.

martedì 8 aprile 2014

Una foto di classe e il ricordo di una nevicata


Ormai anche Federico Bianchi lo possiamo inserire tra i fedelissimi di Belgioioso Racconta, vista la continuità con cui mi fa pervenire materiale.
Siccome in questi giorni c'è il boom delle foto di classe, sempre molto apprezzate, eccone una risalente all'anno scolastico 1966/67.
Era la 5° elementare – mi ha raccontato Federico – ho ricordi ancora molto vividi di quell'anno. Ci fu una fortissima nevicata e il maestro Conte ci fece tenere d'occhio la quantità di neve caduta usando un cartone per misurarne i centimetri. Il primo giorno eravamo già a quota 50 e quello successivo ne erano caduti altri 35, portandoci a 85 centimetri. Molti di voi ricorderanno anche che quell'inverno, sui vetri di casa, si vedevano i “fiori” di ghiaccio

Voi lo ricordavate?


giovedì 3 aprile 2014

"Il Maresciallo", ovvero Domenico Costa

Ogni paese ha una o più figure carismatiche. Anche se il tempo scorre inesorabile, queste persone rimangono nella mente e nel cuore di chi ha potuto condividere con loro una parte della propria vita.
Domenico Costa, ovvero "il Maresciallo", non l'ho conosciuto personalmente, ma ne ho sempre sentito parlare... 
Era nato a Venetico in provincia di Messina nel 1911 e si era arruolato nell'Arma dei Carabinieri a 18 anni. Dopo la guerra , che lo vide comandante nei Balcani, fu trasferito a Milano.
A Belgioioso arrivò il 19 settembre 1958, trasferito da Rivanazzano, in un momento di forte tensioni politiche e sociale, dovute agli strascichi della guerra e di un faticoso dopoguerra in cui tutto era da ricostruire. Il Maresciallo Costa aiutò il nostro paese in questa difficile impresa e cercò soprattutto di unire e non di dividere.

Tante sono le foto che ritraggono "il Maresciallo" in cerimonie istituzionali e molte quelle in cui è immortalato in compagnia dell'allora sindaco Lino Zanaboni e del parroco don Battista Clerici, altri due "personaggi" rimasti nel cuore dei belgioiosini.


martedì 1 aprile 2014

I remigini classe'66

Restiamo sempre in tema di foto classe e rimaniamo all'inizio degli anni '70. Per la precisione siamo nel 1972 e i bimbi che vedete immortalati sono ormai uomini e donne prossimi ai 50. La foto me l'ha data Lucia Riva e sono sicuro che molti di voi si ritroveranno volentieri...e magari scopriranno qualche vecchio amico.
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