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giovedì 31 ottobre 2013

La Luisa e al Natale:i giurnalè ad Belgius

Negli anni '40 a metà di Via Cavallotti si trovava la bottega del signor Siro Senna, abile maniscalco che dal 1947 svolse la sua professione all'interno del cortile della sua abitazione.
Siro Senna
Nel 1954 decise di abbandonare questo lavoro e si specializzò nella fabbricazione di stufe in ghisa. Aprì quindi l'attività, la cui vetrina si affacciava proprio sulla Guardagiosa.
In quegli anni riuscì anche ad ottenere il brevetto che apponeva sullo sportello della sue stufe, dove veniva caricata la legna: raffigurava la Tour Eiffel stilizzata con la scritta Senna.
La vetrina del negozio prima che venisse ampliato
Dopo la morte del signor Siro, la moglie Adele, proseguì nell'attività commerciale aiutata dalla figlia Luisa e da Carlo Gibelli che si occupava della produzione delle stufe.
Nel 1957 la signora Adele decise di cambiare tipo di attività, iniziando così a vendere articoli da regalo e casalinghi e nel 1973 il negozio venne ampliato e divenne anche edicola.
I belgioiosini però, per specificare al meglio dove si recavano a comprare il giornale, avevano soprannominato il negozio "l'edicula ad la frera", a ricordo del mestiere che svolgeva il marito.

Stufa in ghisa con il marchio brevettato
Contemporaneamente l'altro figlio della signora Adele, Natale, rilevò l'edicola del signor Battista Rovida "al pegurin" sul Listone.
Inizialmente l'edicola era situata al margine del marciapiede, vicino alla fontanella e successivamente venne collocata dove si trova ancora oggi.
Natale davanti al negozio dei genitori in Via Cavallotti


L'edicola posta ai margini del marciapiede. Sulla sinistra della foto la giostrina a gettoni.





martedì 29 ottobre 2013

Quei Carabinieri da Oratorio...

L'Oratorio S.Luigi è sempre stato – ed è tuttora – una fucina di talenti. Sul palco del suo salone sono passati molti belgioiosini con spiccate doti interpretative. Ne sono un esempio Gianmario Pacchiarotti e Gianluca Fossati, che nella scenetta che trovate qui sotto interpretano due carabinieri.
Si era nell'89 o nel '90 e i due giovani attori erano talmente immedesimati da essersi anche impegnati a costruire una parlata sufficientemente pittoresca da far sorridere ad ogni battuta.

Mentre manifestavo a Gianmario l'intenzione di pubblicare questo filmato – che viene tra l'altro da un DVD che mi ha fornito lui stesso – al nostro ex attore, ormai votato esclusivamente al lavoro di geometra, è sfuggita una malinconica considerazione legata alla sua forma fisica attuale, lievemente più in carne di quella passata. Ma sono cose di cui non vale la pena dispiacersi troppo: in fin dei conti è solo il peso dell'esperienza!

venerdì 25 ottobre 2013

Matrimonio spettacolare in via Dosso


In una giornata di festa dedicata ai matrimoni, come quella organizzata in via Dosso domenica 6 ottobre, non poteva mancare l'arrivo degli sposi. Per fortuna ci ha pensato la Compagnia Teatro Insieme che, incurante della pioggia, ha messo in scena un quadretto di nozze coi fiocchi. Così una massiccia dose di simpatia ha fatto dimenticare un autunno un po' troppo molesto e ha riscaldato gli animi dei presenti. Anche questa volta posso mostrarvi i momenti salienti della giornata grazie alle foto scattare da Ivana Sacchi

martedì 22 ottobre 2013

Abiti da sposa in via Dosso

Sarà forse a causa del proverbio che dice “sposa bagnata, sposa fortunata” se l'ultima festa organizzata in via Dosso – che come tema aveva proprio i matrimoni – non si è svolta sotto i raggi del sole. Inizialmente previsto per la domenica della Sagra è spostato, per maltempo, la settimana successiva, l'appuntamento non è sfuggito ai capricci di questo umido autunno.
Per fortuna, pioggia o non pioggia, gli abitanti del quartiere non hanno gettato la spugna, confermando l'evento e andando avanti come se niente fosse. Volendo restare in tema con i modi di dire è infatti quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare!
In occasione della festa gli organizzatori avevano allestito un'esposizione degli abiti indossati dagli abitanti del quartiere il giorno delle nozze. Qui di seguito potete ammirarli in una galleria fotografica con le immagini di Ivana Sacchi.


venerdì 18 ottobre 2013

Berto al barbé

Berto e il figlio Pinuccio
Sulla piazza Vittorio Veneto si affacciavano diversi negozi, tra i quali quello del signor Umberto Regali, conosciuto come Berto al barbè.
Iniziò questa professione verso la fine degli anni '30 e dopo qualche
tempo assunse come commesso il signor Edoardo Rodolfi.
Qualche anno dopo il matrimonio, anche la moglie Serena Marioli aprì a fianco a quello del marito un negozio da parrucchiera per  signora che gestì sino alla metà degli anni '80.
Caratteristica dei negozi da barbiere era la sedia a cavallino che veniva usata quando bisognava tagliare i capelli ai bambini; sul mobile da lavoro, oltre al sapone e ai pennelli, vi era sempre un mucchietto di vecchie schedine del totocalcio che si utilizzavano per pulire i rasoi una volta terminato di radere i clienti. 
Pinuccio Regali e Rodolfi Edoardo

martedì 15 ottobre 2013

Quello spettacolo in ricordo di Francesco Trabucchi... - Terza e ultima Parte

Eccoci finalmente alla terza e ultima parte dello spettacolo su Francesco Trabucchi, scritto e interpretato da Erminio Bollani. Se vi siete persi le puntate precedenti potete trovare qui il primo spezzone e qui il secondo, ne vale la pena.
Ora però è inutile che mi dilunghi in parole, a raccontare la storia di quella recita ci penseranno le immagini e le belle performance degli attori che andarono in scena.

venerdì 11 ottobre 2013

Belgioioso, una piccola Venezia!

Rogge e fossi sono da sempre parte integrante di un territorio tipicamente pianeggiante e dedito all'agricoltura, come lo è Belgioioso. Gli appezzamenti e le campagne segnano i confini naturali del nostro paese e ne caratterizzano, a seconda delle stagioni, l'aspetto paesaggistico.
Questi corsi d'acqua dolce, attraversano interi quartieri: la Speziana passa da Via Strambio, la Roggia Grande arriva da Filighera, costeggia Via Roma, attraversa Via Matteotti per poi proseguire verso Corteolona, la Roggia Molino, interamente coperta, attraversava Via Cavallotti sino infondo a Via Molino e andava ad alimentare il funzionamento della ruota della riseria...
Le rogge oltre ad essere utili per l'irrigazione, nei tempi passati (circa quarant'anni fa), erano veri e propri "canali navigabili": certo erano mantenuti puliti, e di borse galleggianti ...nemmeno l'ombra!
La Speziana in Via F.lli Strambio
Molti bambini li percorrevano a bordo di rudimentali ma solide imbarcazioni, divertendosi a passare sotto i ponti e fra la vegetazione che cresceva spontanea sulle rive dei fossi. 
La Speziana (oggi interamente coperta) in V.le Manzoni
I più esperti conoscevano alla perfezione il percorso che il corso d'acqua compiva e sapevano esattamente quali erano i punti in cui poter passare e quali no. Ad esempio la roggia Speziana in Via Strambio era "navigabile" solo dalla "punsela in curt di Vedriè" sino all'imbocco "dal Rusò" con la Speziana; dal lì in poi i ponti erano troppo bassi e anche abbassando la testa non si riusciva proprio a passare!

giovedì 10 ottobre 2013

Quello spettacolo in ricordo di Francesco Trabucchi... - Seconda Parte

Scusandomi per avervi fatto attendere qualche giorno, eccomi a pubblicare la seconda parte del video della performance teatrale sulla vita di Francesco Trabucchi.
Nel post che accompagnava la prima parte del video ho dimenticato di menzionare l'autore e il protagonista di quello spettacolo: il grande Erminio Bollani , uno dei pezzi da 90 della cultura belgioiosina. Presto dedicherò un post proprio alla sua figura perciò se avete materiale da mandarmi ve ne sarò grato fin da ora.

Nel frattempo, grazie alle informazioni di Claudia Terna e Angelo Formaggia, sono risalito anche alla date precise in cui si è svolta la rappresentazione: sabato 8 e domenica 9 settembre 1990.
Sono passati 23 anni ma il ricordo di quelle serate è ancora ben saldo. Alcuni dei protagonisti hanno infatti accolto il mio appello e si sono fatti avanti con qualche prezioso tassello di memoria. Sono contributi importanti perché aiutano a ricostruire questa piccola storia belgioiosina.
Per questo mi ha fatto molto piacere trovare commenti come quello di Angelo, che ha raccontato di aver vestito i panni di uno degli austriaci incaricati di fucilare l'eroe, o come il ricordo di Giusy Lo Balbo, che per l'occasione divenne la bimba del patriota.
Prima di lasciarvi alla seconda parte ci tengo a ringraziare ancora una volta il puntualissimo Formaggia che mi ha fatto avere altro materiale prezioso con cui accompagnare il filmato: la locandina dello spettacolo e la copertina del copione, con una illustrazione di Sergio Bollani.


Posso dire di essere molto soddisfatto di questa opera collettiva di recupero della memoria! Continuiamo così!

lunedì 7 ottobre 2013

Quello spettacolo in ricordo di Francesco Trabucchi... - Prima Parte

In via Garibaldi, nei pressi dell'edificio che ospita il municipio di Belgioioso, c'è una lapide dedicata a Francesco Trabucchi. È stata posta lì nel 1985, per ricordare un patriota belgioiosino morto tanti anni prima, nel 1848. Come saprete, non distante da quella targa commemorativa, proseguendo in direzione Filighera, c'è anche una via intitolata all'eroe.
Trovare informazioni su Trabucchi non è sempre facile ma basta un po' di impegno per accorgersi che da queste parti la sua storia è stata celebrata in molti modi. Alcuni di voi ricorderanno il bel volume di Lino Zanaboni pubblicato alla fine degli anni'90. Altri forse avranno più salde nella memoria le immagini di una recita tenutasi presso l'Oratorio di Belgioioso, parecchi anni fa. Grazie a Teresio Parisi, che ha fatto parte di quest'ultima rappresentazione e che ne ha conservato una registrazione, sono oggi in grado di proporvi il filmato di quello spettacolo. Complessivamente è piuttosto lungo quindi, per le solite esigenze tecniche, è stato necessario dividerlo in tre parti. Qui di seguito trovate la prima e le altre seguiranno nei prossimi giorni. Buona visione!

venerdì 4 ottobre 2013

Pane e simpatia: un ricordo di Felice “Licion” Fontana


Il suo nome era Felice Fontana ma tutti lo chiamavano semplicemente Licion, perché una volta i soprannomi erano una sorta di marchio DOC e creavano piccole grandi leggende locali.
Mentre guardava le vecchie foto della Festa dell'Agliolo che ho pubblicato la scorsa settimana, mia madre lo ha visto immortalato e ha deciso di ricordarlo con le parole che riporto di seguito.
Felice Fontana in una foto dell'archivio di Angelo Terna
Felice Fontana era una persona semplice che si faceva voler bene da tutti. Era uno dei panettieri di una volta e conosceva tutti i segreti del suo mestiere. Suo figlio Giancarlo, che ha seguito le orme del padre, mi ha raccontato che il buon Licion consigliava sempre, a chi non possedeva un forno a legna rivestito di cotto, di usare un mattone refrattario sul piano di quello normale, così da evitare che la crosta del pane si bruciasse. Era fatto così. Gli piaceva che tutti conoscessero certe tecniche date dall'esperienza, non ne era affatto geloso.
Ricordo bene che sapeva fare un pane con le patate che era una vera specialità e, se devo essere sincera, non ho più mangiato uno così buono.
Nonostante il suo mestiere fosse faticoso e condizionato dagli orari, Licion trovava
sempre il tempo per dedicarsi alle attività della Pro Loco, specialmente durante la Festa
dell'Agliolo. In occasioni simili, col suo bel cappello da cuoco in testa ed il suo grembiulone bianco, dispensava sorrisi di simpatia a tutti.
Felice per me era uno di casa perché i miei genitori lo consideravano un amico.
Quando ero piccola ed i miei erano indaffarati mi portava a spasso in bicicletta.
Ancora oggi ricordo tutto questo con grande affetto.

Loredana Sclavi


martedì 1 ottobre 2013

Quando la Salumeria Calvi era “dal Giulio”

Salumeria "dal Giulio", 1924
Ritrovare in una foto di quasi 90 anni fa un negozio che esiste ancora oggi fa un certo effetto. È decisamente una sensazione positiva, che dona un senso di continuità alle cose. Probabilmente anche molti di voi avranno questa impressione guardando l'immagine qui sopra: uno scatto della Salumeria Calvi datato 1924.
A quei tempi – mi ha raccontato Claudia Calviil negozio si trovava in Via Garibaldi ed era conosciuto come “dal Giulio”, per via del nome del nonno
Questo dettaglio è molto importante perché ci svela una particolarità che ancora oggi si trova nel logo dell'attività. Sul disco che compone il marchio di “Calvi il Salumiere” si può infatti leggere, in caratteri rossi, la storica scritta “dal Giulio”, in ricordo dei vecchi tempi. 

Un modo semplice ed efficace per mantenere il passato a portata di sguardo.


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