Tra il 1990 e il 1995 ho trascorso
quasi ogni sera d'estate al “Maracanà” di via Olivelli.
Arrivavamo tutti alle 20, scappando via
di casa subito dopo cena, già vestiti per scendere in campo.
Ricordo che
giocavamo con il campo diviso a metà, usando una sola porta regolare
e allestendo l'altra con due caschi, per gentile concessione degli
amici col motorino. Questo escamotage creava sempre qualche
discussione perché non era facile valutare l'altezza di una traversa
invisibile e capire se la palla avesse fatto centro o fosse finita
oltre.
Io non ero un bravo
calciatore, ne lo sono mai diventato in seguito. Giocavo da gregario,
senza fare la differenza come altri con più classe di me. Il più
delle volte mi limitavo a correre su e giù per il campo, conscio dei
miei limiti tecnici ma sentendomi un po' come a San Siro.
Qualche gol credo di
averlo fatto, soprattutto quando si giocava a 11...o Calcio Tedesco,
come lo chiamavano alcuni.
Nell'estate del '94
mi sono perfino rotto un braccio in una sfortunata performance da
portiere, garantendomi un bel gesso fin sopra il gomito. Lo tolsi in
tempo per festeggiare il gol del Divin Codino contro la Nigeria, una
rete inaspettata che ci salvò da una sconfitta troppo precoce.
Quelle serate
eroiche sono oggi lontane un paio di decenni, finiti chissà dove
quasi per distrazione.Ogni tanto però mi
capita di ripensare alle nostre Notti Magiche fatte di afa, zanzare e
fiato corto. Chissà perché ma mi sembrano bellissime.
Se vuoi ti racconto come ci divertivamo noi "in sal Rusò", qualche anno prima. Se recupero qualche immagine (sai che non posso farne a meno) posto nei prossimi giorni. Anzi facciamo che posto, magari anche con solo un foto....
RispondiEliminaClaudia, sarebbe bellissimo. Se hai ricordi di questo tipo pubblichiamoli!
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