L'Oratorio di Belgioioso ha cambiato
volto negli ultimi 25 anni.
Chi lo frequentava qualche decennio fa
ricorda bene che fino alla prima metà degli anni '80 il cortile era
in terra, un campo da calcio spartano che però, per molti ragazzi di ieri, era meglio del Santiago Bernabéu.
Una foto di Teresio Parisi che mostra l'Oratorio tanti anni fa |
Oggi è tutto diverso: ci sono strutture rinnovate e gli edifici, un tempo fatiscenti, sono stati rimessi a nuovo. Ma da dove è iniziato il cambiamento che ha portato verso l'aspetto di oggi? Ce lo racconta Gianluca
Bozzini che se lo ricorda bene...
Un giovane Gianluca Bozzini nel vecchio campo da calcio |
…….e la Signora Carla cucinò
un’ottima pasta e fagioli………..
si si !, non sono matto! Quello che
oggi è il nostro oratorio inteso come palazzina delle aule per il
catechismo, campetto, magazzini, ecc.,ecc. è dovuto ad una pasta e
fagioli.
Siamo a fine 1987 inizio 1988 e a
Belgioioso era arrivato da poco Don Marco Gatti, quando si manifestò
la necessità di intervenire su strutture fatiscenti per completare
la ristrutturazione dell’oratorio iniziata una decina di anni
prima. Don Marco aveva idee molto belle per trasformare la cascina, i
garage, il portico e il campetto in strutture al servizio dei ragazzi
ma i soldi in cassa erano pochi e i lavori da fare moltissimi e
costosi: a parte i pochi soldi della cassa erano depositati in banca
certificati di credito per un valore di circa 20 milioni delle
vecchie lire, residuo della solidarietà ricevuta da Don Lorenzo
Lardera durante una trasmissione televisiva di Mike Bongiorno. Di
contro, il costo dei lavori prospettati era altissimo.
Dove trovare i soldi? Come procedere?
Ecco che iniziammo a pensare a qualcuno
che avrebbe potuto farsi carico del progetto, del materiale edile,
dei muratori, si prospettava una montagna da scalare! Ma non ci si
perse d’animo, Don Marco per primo, reduce dalla costruzione della
chiesa e dell’oratorio della Parrocchia dello Spirito Santo a
Pavia e dall’esperienza felice presso la Parrocchia di San
Gervasio, sempre a Pavia; conosceva persone legate al mondo del
basket pavese di quegli anni, attive nel campo edile che abitavano (e
abitano) a Belgioioso. La Provvidenza farà il resto: una sera giunse
all’oratorio il compianto duce (Mazzocchi Gianfranco) con l’invito
a cena:
“ Don, ghè d’andà a ca dal
Vitorio Paciarot (presso la famiglia del Vittorio Pacchiarotti), ghè
là anca Giusi (Beppe Giuzzi) e di altar; la Carla (moglie del
Vittorio) la fa pasta e fasò, anduma!”
Ecco la svolta! Quella sera il Don
parlò con i commensali dei suoi progetti per l’oratorio e delle
difficoltà finanziarie che si trovava ad affrontare, riannodando
fili che a Belgioioso si erano spezzati anni prima: pronti! Si parte!
Il giorno seguente il Mancio (Giuseppe
Mantovani, l’attuale sacrestano) e il sottoscritto fummo resi
partecipi della novità scaturita dalla serata a casa Pacchiarotti,
aspettavamo con ansia le belle notizie. Iniziò la progettazione e
poi si aprì il cantiere, il tutto supportato dalle iniziative di
raccolta fondi del Don Marco ma soprattutto dalle imprese edili
Pacchiarotti e Co.e.B., con i f.lli Paolo e Claudio Tedesco, esperti
muratori e noi dell’oratorio ad aiutare nei lavori di manovalanza.
Nota da rilevare: iniziarono i lavori con la disponibilità dei 20
milioni in banca di cui vi ho detto sopra e terminarono i
lavori………con gli stessi 20 milioni in banca!, lascio immaginare
a voi che leggete come fu possibile.
Cari amici, è andata così e fu
costruito quello che vedete, poi venne la ristrutturazione del cinema
e lì si aggregarono altre forze delle quali vi racconterò la
prossima volta.
Al momento ritengo doveroso ancora una
volta ringraziare, unitamente a tutti gli odierni frequentatori
dell’oratorio e anche a distanza di anni, tutte le persone di
buona volontà che si sono prodigate nella realizzazione di
quest’opera molto importante per i ragazzi di Belgioioso ma
soprattutto il ringraziamento va alle imprese edili Pacchiarotti e
Co.e.B., alla Signora Carla che cucinò un’ottima pasta e fagioli.
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